Incontro degli studenti domenicani di storia (Roma 22-25 settembre 2020)

Dal 22 al 25 settembre 2020 si è tenuto a Roma un incontro di studenti domenicani di storia, organizzato dall’Istituto Storico dell’Ordine in collaborazione con l’Archivio Generale e la Postulazione Generale dello stesso. Dopo l’ultimo incontro svoltosi nell’anno giubilare 2016 a Tolosa, culla dell’Ordine, l’Istituto ha invitato i giovani fratelli e le giovani sorelle interessati agli studi storici, questa volta nella Città Eterna. Sei frati di quattro Province (Tolosa, San Domenico in Italia, Colombia e Belgio) hanno partecipato all’incontro che si è svolto nei locali dell’Archivio generale del Convento di Santa Sabina all’Aventino.

 

Dopo l’apertura informale di martedì 22 settembre con cena e ricreazione in compagnia dei frati della Curia generale e del Convento, il programma ufficiale è iniziato l’indomani mattina incontrando con il Maestro dell’Ordine fr. Gerard Francisco Timoner III e il suo Socio per la Vita Intellettuale fr. Pablo Sicouly. Nel suo discorso il Maestro ha ricordato la Ratio Studiorum Generalis no. 7 che per mettere l’accento sull’importanza della comunità e della fraternità nella nostra vita di studio cita un passo di sant’Alberto: in dulcedine societatis quaerens veritatem. Come ha detto il Maestro, lo studio è essenziale per entrare in una comunità di persone che cercano la verità e nel caso di coloro che partecipano all’incontro, questa ricerca della verità si deve attuare in una prospettiva storica; e ricordando l’importanza del ruolo degli studi storici nell’Ordine ha evidenziato quattro punti:

  1. Così come i Provinciali, la Curia generale, i formatori, ecc. aiutano a mantenere la comunione nell’Ordine in senso sincronico, i suoi storici aiutano a servirla in senso diacronico, cioè in continuità con la storia;
  2. La storia protegge da qualsiasi tendenza fondamentalista nella Chiesa, e quindi anche nell’Ordine;
  3. La storia ci permette di rileggere alla luce della conoscenza alcuni dei nostri preconcetti su fatti avvenuti in passato;
  4. L’Ordine ha bisogno di storici – fratelli e sorelle insieme – affinché i singoli membri possano rimanere fedeli al carisma dell’Ordine stesso che non è “congelato” in qualche idealizzata “età dell’oro”, ma cresce e si sviluppa con gli inevitabili cambiamenti temporali, pur dovendosi tutti sforzare di rimanere fedeli alle fonti di quel carisma originario, cioè al dono che Domenico ha ricevuto per aiutare a costruire la Chiesa.

 

La prima parte dell’incontro è proseguita con una breve presentazione di fr. Viliam Stefan Dóci, Presidente dell’Istituto Storico, sulla storia di quest’ultimo, fondato 90 anni fa, e della sua attuale attività. Fr. Gabriel Peter Hunčaga, medievista e membro dell’Istituto, ha offerto una riflessione sul significato della ricerca storica nell’Ordine, sul rapporto tra storia e teologia, sul ruolo della conoscenza della storia nella formazione dell’identità domenicana e, infine, sulle potenzialità della predicazione attraverso la collaborazione di storici sia appartenenti all’Ordine che ad esso e/o alla Chiesa esterni. Egli ha dichiarato: “Poiché la nostra storia, durante tutta l’esistenza dell’Ordine, avviene in un rapporto “con il mondo”, abbiamo qualcosa da offrire alle persone al di fuori dell’Ordine e della Chiesa”.

 

Durante la seconda parte, fr. Augustin Laffay, Archivista dell’Ordine, ha presentato l’Archivio Generale come archivio ufficiale del Maestro dell’Ordine e della Curia Generale: ha sottolineato la sua importanza come fonte primaria per lo studio della storia; e mettendo in risalto la necessità di un ordine chiaro dei documenti, ha presentato l’inventario dell’Archivio e ha offerto ai frati un’emozionante visita nei locali del deposito. Il “Pomeriggio dell’Archivio” è proseguito con la prima presentazione dei partecipanti al seminario: fr. Innocent Smith, che attualmente sta lavorando alla sua tesi di laurea all’Università di Ratisbona sulla storia della liturgia domenicana nel XIII secolo, ha presentato i manoscritti liturgici conservati nell’Archivio di Santa Sabina.

 

La mattina di giovedì 24 settembre il gruppo ha visitato la biblioteca dell’Istituto Storico, situata presso l’Università di San Tommaso d’Aquino (Angelicum), e l’Archivio della Provincia Domenicana Romana presso il Convento di Santa Maria Sopra Minerva. La sessione pomeridiana si è aperta con la presentazione di sr. Sabine Schratz della Congregazione domenicana Cabra, membro dell’Istituto Storico, che ha parlato del suo progetto di ricerca “Censurare Newman”: Joseph Mullooly OP (1812-1880) e l’infallibilità papale”: uno studio dedicato al frate domenicano irlandese di San Clemente, al quale venne affidato il compito di esaminare un’opera giudicata “sospetta” da John Henry Newman, recentemente canonizzato; Sr. Sabine, che non è potuta venire a Roma da Dublino, a causa dei provvedimenti Covid-19, ha partecipato alla maggior parte delle sessioni del seminario in videoconferenza. Sono seguite tre ulteriori presentazioni dei partecipanti al seminario: il colombiano fr. Juan Francisco Correa Higuera, che sta studiando per il suo dottorato di ricerca a Parigi, ha parlato delle “due visioni per il restauro della provincia domenicana colombiana nel XX secolo: frati colombiani e francesi che lavorano allo stesso progetto”. Fr. Anton Milh, dottorando di storia della Chiesa all’Università di Lovanio, ha offerto una presentazione del suo studio intitolato “Una questione spinosa. Domenicani fiamminghi e nazionalismo, 1914-1945”. Fr. Alberto Casella da Milano ha concluso la tavola rotonda presentando le sue precedenti ricerche su “Bartolomeo di Bologna e la scuola tomista in Armenia nel XIV e XV secolo come esempio di interculturazione”.

 

L’ultimo parte, quella di venerdì 25 settembre non è stato meno entusiasmante delle precedenti: fr. Gianni Festa, Postulatore generale dell’Ordine, ha illustrato l’impegnativo ruolo del Postulatore generale, soprattutto dal punto di vista di uno storico. Utilizzando diversi esempi di casi concreti, ha mostrato quanto sia necessario un lavoro di ricerca precisa sulle fonti per la riuscita di un processo di beatificazione o canonizzazione. Ha poi mostrato ai partecipanti alcuni documenti conservati nell’Archivio generale dell’Ordine, spiegando come, prodotti in relazione a una causa, possano essere altresì utilizzati come fonti per la ricerca di vari aspetti della storia.

 

Le tre intense giornate sono state un’occasione speciale sia per entrare in contatto con diverse realtà di ricerca che si occupano di indagare la ricca storia del nostro Ordine che per scambiare idee su eventuali possibilità di collaborazione. Da parte dei membri dell’Istituto Storico c’è naturalmente il desiderio che i giovani religiosi presenti al seminario abbiano successo nei loro studi e nelle loro ricerche.