Nuova pubblicazione sulla storia dei rapporti tra i Domenicani e la Russia

In occasione del secondo centenario dell’affidamento della chiesa parrocchiale di S. Caterina di San Pietroburgo all’Ordine dei Predicatori e dell’arrivo dei primi frati nella capitale dell’Impero russo negli anni 1815-1816, l’Istituto Storico dell’Ordine dei Predicatori ha organizzato un Convegno storico internazionale su I Domenicani e la Russia presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino a Roma dal 9 al 10 dicembre 2016. Nell’omonimo volume, edito da fr. Viliam Štefan Dóci e fr. Hyacinthe Destivelle in collaborazione con Fabio Simonelli e pubblicato in questi giorni nella serie Dissertationes Historicae, vengono offerti al lettore gli interventi tenuti durante il Convegno, insieme ad alcuni altri saggi concernenti la storia delle relazioni concretizzatesi a vari livelli tra l’Ordine e la Russia. Il tutto tenendo sempre presente, naturalmente, che il concetto geografico-politico-giuridico di Russia è mutato durante i secoli.

Lo studio, infatti, oltrepassa il tema della presenza dei Domenicani in Russia, che risale già al XIII secolo: dal tempo di san Giacinto di Polonia (Jacek Odrowąż), nel territorio della Russia, i frati avviarono concreti progetti di fondazione, i cui esiti – successo o fallimento che fossero – dipesero da vari fattori e non ultimi, per ordine di importanza, la volontà delle autorità secolari. Basti pensare alla breve durata della prima comunità nella Rus’, a Kiev, fondata nel 1228-1229, che finì con l’espulsione dei frati voluta dal principe Vladimir IV Rurikovič nel 1233; e ancora al periodo degli ultimi duecento anni circa, cioè quello dell’invito dei domenicani a San Pietroburgo, l’unica fondazione domenicana nella Russia attuale, da parte dello Tsar Alessandro I (1801-1825).

Già durante la preparazione del Convegno era chiaro che sarebbe stato impossibile presentare una storia complessiva delle relazioni tra l’Ordine domenicano e la Russia. Pertanto, i contributi di questo volume riguardano solo alcuni argomenti cronologicamente inquadrati tra il XV e XXI secolo, ai quali molti altri potrebbero essere collegati. Tuttavia, gli editori sono convinti che questo lavoro, nel suo insieme, dia un’idea dell’importante ruolo svolto dalla Russia nella storia domenicana, potendo costituire anche un punto di partenza per ulteriori e stimolanti ricerche.

La raccolta dei saggi è introdotta da una analisi delle fonti presenti nell’Archivio Generale dell’Ordine a Roma. A seguire, ponendo sempre una particolare attenzione alle città di San Pietroburgo e Mosca, si declinano – da angolature e prospettive diverse – le storie di frati e suore terziarie provenienti da varie nazioni europee. E quindi, in un andirivieni di uomini e di idee, il lettore viene a conoscenza delle riflessioni teologiche e di altre osservazioni elaborate dai domenicani sulla Russia e sulla Chiesa ortodossa russa, come pure dei tentativi ecumenici e degli impegni volti a rafforzare l’identità cattolica romana. Un adeguato complemento alla rappresentazione della difficile situazione durante il periodo dell’Unione Sovietica viene dato da un saggio sui rapporti tra la Santa Sede e Russia da Benedetto XV a Paolo VI. La testimonianza di fr. Evgenij Heinrichs sulla rinascita dell’Ordine dopo la persecuzione comunista costituisce, in un certo senso, un ponte tra il passato e il presente.

I singoli contributi, in italiano, francese, inglese e russo, sono tutti corredati alla fine da un abstract in inglese e russo. Il volume può essere ordinato presso la casa editrice Angelicum University Press (editoria@pust.it).