La Chiesa ha ancora bisogno dei domenicani?

È questa la domanda con cui si è confrontata suor Sabine Schratz OP, membro dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Predicatori, in un recente incontro. Il suo intervento, tenutosi il 1° giugno 2022, faceva parte di una serie di conferenze, ospitate dall’Ambasciata tedesca presso la Santa Sede a Roma, sui giubilei di diversi ordini religiosi. Il carisma domenicano è ancora attuale dopo 800 anni? Facendo riferimento al contesto di fondazione dell’Ordine – la predicazione ai Catari – suor Sabine ha riflettuto sull’approccio ambivalente di Tommaso d’Aquino nei confronti degli eretici: da un lato, il suo intransigente (e ingiustificabile) appello alla loro persecuzione e, dall’altro, il suo sorprendente appello alla tolleranza perché, tra le altre ragioni, da loro ci sarebbe da imparare. Queste due posizioni nel pensiero di Tommaso suggeriscono una duplice missione, per un Ordine che nelle sue Costituzioni ha fatto dello studio un punto cardine: in primo luogo, un’analisi approfondita e una chiara presa di posizione contro pratiche e ideologie ostili alla dignità umana e, in secondo luogo, l’impegno e il dialogo con lo zeitgeist. Suor Sabine ha sviluppato ulteriormente la questione dell’attualità dell’Ordine attraverso la discussione delle sue strutture “democratiche”, innovative all’epoca e oggi modello incoraggiante per gli attuali dibattiti sulla riforma. Nella sezione finale, prendendo spunto dai contesti odierni di predicazione individuati dall’ultimo Capitolo Generale di Biên Hòa (2019), ha evidenziato come questi si incarnino nella vita dell’Ordine sia nella realtà storica che in quella contemporanea. La vivace discussione in risposta all’intervento di suor Sabine ha reso evidente l’attualità dell’approccio domenicano in un mondo in cui la necessità di dialogo e di collaborazione è pressante: dalla sfida di creare un nuovo ordine postbellico in Europa, alla ridefinizione del ruolo della Chiesa nella società contemporanea e molto altro ancora.