Storia, tradizione e spiritualità dell’Ordine domenicano. Corso per novizie e suore di voti temporanei

L’Istituto Storico dell’Ordine dei Predicatori, in collaborazione con le Suore Domenicane d’Europa, ha ospitato dal 10 al 15 novembre 2023 a Roma un corso di formazione sul tema “Storia, Tradizione e Spiritualità dell’Ordine Domenicano” per novizie e suore professe junior. La conferenza ha rappresentato un esemplare momento di incontro domenicano sia di studio che preghiera comunitaria condiviso da ventitré suore provenienti da otto Paesi e appartenenti a nove diverse congregazioni.

Le Suore Domenicane della Carità della Presentazione della Beata Vergine ci hanno offerto un’accogliente ospitalità nella loro residenza di Roma. Il graduale arrivo delle sorelle il venerdì pomeriggio ha portato un crescendo di gioventù ed esuberanza nella residenza, mentre iniziavamo a incontrarci, salutarci e mangiare all’italiana!

Il corso è iniziato ufficialmente con la relazione di padre Augustin Laffay OP, Archivista Generale dell’Ordine dei Predicatori e membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, sul tema del nostro padre fondatore “san Domenico”. Padre Laffay ha fatto rivivere la personalità dinamica e vibrante di san Domenico e la radicalità della sua chiamata a diventare un religioso “diverso”, evidenziando la necessità universale della missione di predicazione. È seguito un discorso di padre Paul Murray OP, frate domenicano irlandese e studioso insigne e maestro spirituale, sulla nostra “identità domenicana”; nel suo intervento ci ha ricordato come la nostra identità è soprattutto una chiamata alla compassione gioiosa verso tutti gli uomini, l’essenza stessa della proclamazione della “Buona Novella” di Gesù Cristo.

Abbiamo concluso la prima serata con la preghiera dei Vespri. Il nostro incontro di sorelle incarnava la diversità linguistica e culturale dell’Europa, e abbiamo onorato così la nostra differenza pregando parti del testo nelle nostre lingue d’origine, alternando il canto e la parola. Questa preghiera è stata una testimonianza commovente del fatto che il Signore attira a sé tutti i popoli (Gv 12,32) e stabilisce l’unità nella diversità: e proprio questo concetto dell’unità nella diversità è uno dei tanti punti di forza del nostro Ordine, testimone di una realtà che testimonia la Chiesa all’interno di una Europa pluralista. Durante tutte le serate ci è stata data la possibilità di fare una ricreazione, facoltativa e informale, importante però, perché ha reso la creazione di nuovi e importanti legami di comunione.

Ci siamo riunite di nuovo il sabato mattina, il giorno di insegnamento più intenso del corso, ascoltando la relazione di Marta Pozzi, dottoranda presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, su “Santi e beati domenicani nella storia dell’arte: Aspetti iconografici”. In mezzo alla ricchezza culturale di Roma, il significato dell’arte religiosa spesso ci sfugge a causa del nostro “analfabetismo artistico”; questa lezione è stata quindi un’occasione importante per imparare a “leggere” il simbolismo artistico, affinare il nostro sguardo contemplativo di fronte ai tesori e alle verità nascoste nella cultura europea e per riflettere più profondamente sulle venerabili sorelle e fratelli della nostra tradizione agiografica illustrate nell’arte.

È seguito un intervento di suor Sabine Schratz OP, membro dell’Istituto Storico e suora della Congregazione di Cabra in Irlanda, su “Il contesto di fondazione delle Congregazioni di Suore Domenicane nel XIX e XX secolo”. Da questa relazione si è potuto apprendere come l’unicità, la magnanimità e la tenacia delle nostre suore domenicane si siano manifestate, dando seguito ai loro impeti spirituali all’interno di diversi contesti storici e rendendo così possibile la fondazione di numerose congregazioni domenicane in Europa. C’era una grande “energia” nella sala, poiché molte delle Congregazioni menzionate erano rappresentate dalle suore presenti all’incontro; e a ben vedere l’eroismo di molte delle nostre “madri nella fede” continua a vivere in noi e attraverso di noi, mentre affrontiamo il futuro con speranza. In questo contesto è stato sottolineato che, mentre siamo eccellenti “esecutori della parola” (Gc 1,22), spesso non siamo “registratori” di ciò che facciamo! L’importanza di conservare gli archivi – la storia di come abbiamo proclamato la Buona Novella e il modo in cui trasmettiamo la buona notizia della nostra Congregazione di generazione in generazione – è un dato di fatto cui dobbiamo prestare maggiore attenzione nelle nostre comunità.

Dopo pranzo, abbiamo ascoltato due relazioni della prof.ssa Alessandra Bartolomei Romagnoli, docente presso la Facoltà di Storia e beni culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana e presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, entrambi a Roma. Il primo intervento ha riguardato “La santità e la mistica femminile domenicana” e il secondo “Chiesa e profezia in santa Caterina da Siena”. Questi interventi hanno inquadrato le nostre sante domenicane come donne che hanno coniugato l’intimità personale con Cristo con la cura appassionata del suo corpo, la Chiesa. Sicuramente le nostre mistiche sono state “serve sinodali” molto prima dell’inizio del nostro attuale processo sinodale.

Domenica, con grande gioia, abbiamo celebrato la Resurrezione del Signore con la Messa nella Basilica di San Pietro, seguita dall’Angelus papale e dalla benedizione apostolica in piazza San Pietro. È stato un privilegio partecipare all’Eucaristia – fonte e culmine della nostra vita – nel cuore della Chiesa. Davvero un’occasione per “rendere grazie”! Il pomeriggio è stato dedicato a un vero e proprio banchetto comunitario, lasciando poi libera ognuna di visitare la città o di riposare come nel sabato biblico.

Il corso è ripreso lunedì con le Lodi, la Messa e la visita guidata di padre Christian Steiner OP alla basilica di Santa Maria sopra Minerva che gode di uno status speciale, avendo il privilegio di ospitare la parte maggiore del corpo di santa Caterina da Siena, patrona di molte delle nostre congregazioni. È stato un momento commovente per molte di noi: che la nostra sorella santa Caterina ci conceda una doppia parte del suo spirito!

 

In seguito, abbiamo visitato un grande centro della vita intellettuale domenicana, la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, accolti calorosamente da padre Dominik Jurczak OP, decano della Facoltà di Teologia, il quale ha sottolineato che l’università accoglie le suore domenicane a braccia aperte e si augura di riceverne sempre tante, in modo da poter sfruttare tutta la vitalità della famiglia domenicana.

 

 

 

 

 

La visita all’Angelicum ha aperto la strada al primo degli interventi pomeridiani, quello di padre Viliam Stefan Doci OP su “Alberto Magno e Tommaso d’Aquino”. È stata esplorata, in tale intervento, la grande tradizione intellettuale dell’Ordine che ci ha ricordato come tanto Alberto Magno, quanto Tommaso avessero come obiettivo, fra i tanti, quello di “rendere la fede intelligibile” a una popolazione europea non credente, scettica e religiosamente pluralista. Dio ha dato all’Ordine un grande dono, ovvero la responsabilità di coltivare una “fede intelligente” e noi non dobbiamo essere degli amministratori pigri dei nostri talenti. Nel secondo intervento padre Orlando Rueda Acevedo OP ha parlato sul tema “Predicare attraverso l’arte”: l’arte, dunque come mezzo di predicazione non antitetico, ma complementare. Siamo chiamati a essere “logocentrici” (centrati su Cristo), ma non necessariamente “logocentrici” (centrati sulla parola e sul linguaggio). Le arti visive e uditive possono dare un contributo prezioso all’evangelizzazione e dunque qualsiasi forma di comunicazione utilizziamo, dobbiamo essere sempre creativi nella presentazione del Vangelo! Entrambi gli interventi sono stati un incoraggiamento a usare qualsiasi dono Dio ci offra per il bene della nostra missione e a riconoscere nelle nostre consorelle doni e talenti che possono mancare ad altre di noi. Anche questo è un dono! Rallegriamoci e ringraziamo per la nostra diversità. Questa è la gloria del Corpo di Cristo che lavora insieme in armonia.

Martedì scorso abbiamo ascoltato la conferenza di suor Helen Alford OP, membro delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena di Newcastle Natal, decano della Facoltà di Scienze sociali presso l’Angelicum e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, su “La tradizione di giustizia e pace nell’Ordine”. L’impegno per la giustizia sociale è costitutivo del nostro Ordine e parte integrante della nostra missione di evangelizzazione. Si tratta di un’area in cui il nostro studio ha un potenziale di grande valore pratico, in quanto possiamo applicare la nostra mente all’analisi delle ingiustizie strutturali e alla loro contestazione, così come “mettere i nostri soldi dove sono le nostre bocche” e fare un lavoro di base sul territorio.

La possibilità di realizzare entrambe le dimensioni, ovvero quella spirituale e quella sociale, ci è stata illustrata da una tavola rotonda con il promotore di giustizia e pace dell’Ordine, padre Aniedi Okure OP, e suor Margaret Mayce OP, che hanno condiviso la loro esperienza di lavoro presso le Nazioni Unite a New York e Ginevra; suor Philomena Benedict Le Gall OP, promotrice per la giustizia e la pace del DSE, ci ha invece aggiornato sull’attuale coinvolgimento dell’Ordine nella giustizia internazionale con un numero notevole di informazioni, incoraggiandoci nel contempo a sostenere e alimentare il nostro lavoro di base per il Vangelo sociale.

La comprensione della rete internazionale dell’Ordine è proseguita nel pomeriggio con la visita a padre Gerard Francisco Timoner III, OP, Maestro dell’Ordine dei Predicatori presso il  convento di Santa Sabina. Siamo stati molto grati al Maestro per la sua generosità ad averci incontrato, dandoci il benvenuto come membri della famiglia domenicana. Questo “senso di famiglia” è stato rafforzato da un breve discorso di padre Cristobal Torres Iglesias OP, il nuovo promotore generale per i laici, che ha presentato una panoramica sulle fraternità laicali e sui gruppi fraterni in tutto il mondo. Il futuro sembra luminoso per la nostra famiglia!

Infine, abbiamo ascoltato suor Margaret Mayce OP, coordinatrice internazionale della Commissione Internazionale delle Suore Domenicane (DSIC), e suor Pilar del Barrio OP, coordinatrice europea di Dominican Sisters International (DSE): ognuna ci ha dato conto della struttura di cui sono responsabili, evidenziando come nostra collaborazione come giovani sorelle sarebbe vitale e preziosa.

La settimana trascorsa insieme ci ha offerto un meraviglioso esempio dei benefici e delle opportunità che possono scaturire tali incontri. Il corso si è concluso ufficialmente con la Messa a Santa Sabina e la cena finale, condividendo in tal modo la comunione della tavola nella parola, nel sacramento e nella presenza, prima di ripartire la mattina successiva.

È stato davvero un tempo “pieno di grazia e di verità”! (Gv 1,14).

Sr Rose Rolling OP